Quake 4

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El_flaco_93
view post Posted on 2/12/2010, 17:14




Quake 4



Le aspettative di vita di un guerriero Strogg non sono molto elevate. Dopo aver frequentato le scuole, e ottenuto il corrispettivo di una misera terza media, il giovane Strogg viene spedito direttamente al fronte, con l'unico obiettivo di morire o uccidere il maggior numero di umani. Niente divertimenti, niente ricchezze, solo guerra. Chi sceglierebbe una vita simile? Voi...



Una delle tante pattuglie che combatteranno al vostro fianco, in Quake 4, si chiama Warthog esattamente come l'ormai celebre veicolo presentato nella serie Halo. Una simpatica citazione o un'inattesa coincidenza, fatto sta che il gioco firmato Bungie appare inevitabilmente come una delle maggiori fonti d'ispirazione per questo ritorno nel mondo di Quake. In realtà si dovrebbe parlare di Quake 3 o "2 e mezzo" considerando il terzo capitolo come un episodio a sé stante del tutto concentrato sul gioco online. Quindi, l'ultima uscita è in realtà un seguito del gioco apparso a fine 1997, esattamente otto anni fa. Una lunga attesa che ha accresciuto le aspettative dei fan e, insieme, premiato davvero moltissimi concorrenti, buona parte dei quali è riuscita ad affievolire il predominio di id Software negli sparatutto in soggettiva. Tempo di una clamorosa rivincita?

ALIENS, ROBOCOP, BLACK HAWK DOWN E STARSHIP TROOPERS
Sono queste le principali fonti di ispirazione (oltre ad Halo) sfruttate da Raven Software per la stesura della trama e cui si ispirano molte delle vicende che vivrete letteralmente "in prima persona". La premessa è l'invasione del Pianeta Stroggos da parte della razza umana, decisa a eliminare una volta per tutte gli Strogg dalla faccia dell'Universo, con le proverbiali maniere forti. Nei panni di un marine inviato nella spedizione, dovrete combattere a fianco di un vero e proprio esercito ricoprendo, ovviamente, un ruolo cardine nel buon esito della missione, se mai ce ne sarà uno. Inutile dire che i colpi di scena arriveranno in abbondanza proseguendo nel gioco e basti ricordare quanto la trama rivesta un ruolo cardine, al punto che la quantità di sequenze animate (all'interno dello stesso motore del gioco) si avvicina, per durata complessiva, a quello del gioco "in sè". Guardando, appunto, al gameplay, ritroviamo in Quake 4 l'inconfondibile stile di casa id Software, amato o criticato che sia. Zero mosse ravvicinate, niente funzioni speciali, via l'inventario, via la tattica "stealth", nessun comando per controllare i compagni, soltanto la mano e l'arma visualizzati (e quindi praticamente sospesi) e avanti con la carneficina. Ancora una volta, infatti, siamo alle prese con un FPS dall'impostazione quantomai classica e immediata, per non dire assolutamente "istintiva".

CINEMA VIOLENTO
Al di là di sparare, e interagire con alcuni macchinari alla stessa maniera di DOOM 3 (ovvero cliccando direttamente sui pannelli), non ci saranno altre funzioni o attività connesse all'esperienza di gioco, fatta eccezione per i dialoghi (comunque predefiniti) con i nostri compagni. Associando questa estrema semplicità, quasi spartana se consideriamo le ultime evoluzioni nel genere, a un design dei livelli completamente lineare, vediamo come gli sviluppatori abbiano voluto presentare prima di tutto un "film" giocabile e, solo in seconda battuta, un titolo potenzialmente rivoluzionario. Di rivoluzioni a essere sinceri non se ne vedono molte, al di là probabilmente di un impatto visivo ai vertici della categoria, soprattutto nelle animazioni e nelle espressioni facciali dei personaggi, ma anche negli effetti speciali e nel sonoro (semplicemente eccezionale il doppiaggio in Italiano, labiale compreso). La povertà stilistica, intesa come gamma dei colori e varietà estetica generale, ridimensiona l'effetto ottenuto a video, a causa del duopolio marrone/metallo che domina un buon 90% delle ambientazioni. Se ancora non ne avete abbastanza di scenari futuristici desolati e corrotti, di sangue e frattaglie a profusione, e di cavi interconnessi ad ogni parete, qui troverete il vostro Eden in quanto Quake 4 basa il suo aspetto su questi fattori, ripescandoli costantemente in quasi tutti i livelli.

MEGLIO MALE ACCOMPAGNATI CHE SOLI
Benchè i primi momenti vissuti sul pianeta Stroggos facciano pensare che al team creativo servirebbe la macchina del tempo (grafica a parte, sembra di tornare a fine anni '90), con l'avanzare nel gioco si viene realmente catturati dalla trama, dai personaggi, e dall'ottima regia. Appurato, come si è detto diverse volte, che l'originalità abiti altrove, il modo con cui sono presentate, organizzate e vissute le varie missioni rende l'esperienza veramente immersiva e coinvolgente, soprattutto quando ci si trova in mezzo a un piccolo plotone di marine spaziali che, è ben precisarlo, potrebbero morire da un momento all'altro lasciandoci soli in balia di questi orrori cibernetici. Avanzare lungo i corridoio (ovviamente bui e cosparsi di resti umani) con la luce fioca delle torce dei nostri compagni, mentre rumori sinistri ci aspettano dall'altro lato è sempre un'esperienza degna di essere vissuta, ancora più se viene presentata con un realismo grafico/sonoro che attualmente non ha eguali (F.E.A.R. escluso, forse) su nessuna piattaforma. L'inserimento dei veicoli rappresenta, in questo senso, un tocco di varietà aggiuntiva, per quanto il loro utilizzo rimanga "confinato" alle rispettive missioni e i relativi controlli non siano esattamente il massimo dell'intuitività. Un discorso simile interessa l'intelligenza artificiale dei nemici che puntano esclusivamente sull'assalto di gruppo senza pensare troppo alla loro sopravvivenza (la cosa viene giustificata nel gioco, tra l'altro, con un divertente siparietto).

UNA RIPULITA, UN PO' DI GEL E SEI COME NUOVO
Diverso l'atteggiamento degli altri marine che, pur non essendo sotto il nostro controllo, si comportano davvero in maniera realistica e coordinata coprendo gli angoli nelle stanze ampie, accovacciandosi prima di aprire una porta o aiutandoci con il fuoco incrociato qualora fossimo in difficoltà. Un evento, a dire il vero, che non accade tanto spesso considerato il livello di sfida molto "accessibile". Chi avesse una discreta esperienza con il genere è avvisato di passare alle regolazioni superiori, altrimenti rischia di "volare" attraverso il gioco in pochi giorni. Guardando il supporto multiplayer, si è scelto di ripresentare, in buona sostanza, Quake III: Arena aggiornato nel nuovo motore grafico, ma fondamentalmente identico nella sua struttura e impreziosito da qualche mappa celebre tratta da Quake II. Benchè funzioni a meraviglia (era pensato per andare su connessioni 56k, figuriamoci oggi!), si tratta di un gioco che porta sei anni sulle spalle e nemmeno in modo invisibile, come dimostra la scarsezza di modalità e il carattere molto spartano delle arene. Difficilmente, al di fuori degli appassionati irriducibili, molte persone sfrutteranno questa opzione anche considerato il livello raggiunto dagli altri giocatori di Quake III. In altre parole: se non avete qualche mese libero per fare pratica o imparare a memoria i livelli, risparmiatevi pure un'umiliazione gratuita e limitatevi allo scenario per giocatore singolo. Che, in fondo, rimane la vera e unica "sostanza" di questo nuovo episodio.
 
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